EDZPasolini, Pier Paolo. Poesie a Casarsa. [Ed. tipografica]. [Casarsa della Delizia]: Centro studi Pier Paolo Pasolini; [Monticello Conte Otto]: Ronzani, 2019, (Milano: Tipografia Campi Monotype 1898, 18 gennaio 2019). 42 p., 20 cm.
Descrizione
Riproduzione tipografica dell'edizione: Bologna: Libreria antiquaria Mario Landi, 1942. Pubblicato con: Il primo libro di Pasolini, a cura di Franco Zabagli. Edizione di 500 esemplari. In custodia. [ISBN] 978-88-94911-24-4 Ronzani.
Edizione tipografica in 500 copie della prima edizione del primo libro di Pier Paolo Pasolini, pubblicato nel 1942 a Bologna dalla Libreria antiquaria Mario Landi (piazza S. Domenico, 5). Il volume, composto in caratteri Monotype Bodoni 135 corpo 11, è stato stampato su carta a mano Amatruda di Amalfi dalla Tipografia Campi Monotype 1898 di Milano il 18 gennaio 2019. La differenza di misura del fusto del Monotype ha determinato una diversa composizione delle traduzioni in italiano. Sono state apportate alcune modifiche d'ordine tipografico e alcune correzioni su consuetudini oggi superate, come l'uso dello spazio dopo l'apostrofo. La revisione, condotta anche con il confronto degli autografi, ha consentito di correggere qualche raro refuso della prima edizione («quando» invece di «quanto» nella traduzione della poesia Al fratello a p. 20).
L'edizione tipografica è uscita in cofanetto insieme al volume: Il primo libro di Pasolini, a cura di Franco Zabagli. Casarsa della Delizia: Centro studi Pier Paolo Pasolini; Monticello Conte Otto: Ronzani, 2019, (Crocetta del Montello: Grafiche Antiga). 90 p., ill., 1 ritratto, 20 cm. Pubblicato con: Pasolini, Pier Paolo. Poesie a Casarsa. Edizione di 500 esemplari. [ISBN] 978-88-94911-24-4 Ronzani.
Cita questa scheda
Citazione:
Poesie a Casarsa, https://www.pasolinibibliografiafriulana.it/opere/poesie-a-casarsa_71, Pasolini Bibliografia Friulana, ISSN 3034-9788
Data di pubblicazione:
21/10/2023
Dati editoriali
Tipo di pubblicazione:
Libro
Edizione:
1. ed. tipografica
Editore/Tipografo:
Centro studi Pier Paolo Pasolini - Editore
Ronzani - Editore
Tipografia Campi Monotype 1898 - Tipografo
Luogo:
Casarsa della Delizia - Luogo di edizione
Milano - Luogo di stampa
Contenuto
Indice
p. 5: dedica "A mio padre"
p. 7: I. - Poesie a Casarsa (il titolo è seguito da epigrafe tratta dal poeta provenzale Peire Vidal («Ab l'alen tir vas me l'aire / Qu'eu sen venir de Proensa: / Tot quant es de lai m'agensa» (Aspiro col respiro l'aere che sento venire di Provenza: mi piace tutto quanto proviene da questo paese)
Seguono 13 poesie in friulano (ma 11 hanno il titolo in italiano), con traduzione in italiano in calce, scritte tra il 1941 e il 1942:
p. 9: Dedica
p. 10: Il nìni muàrt
p. 11: Pioggia sui confini
p. 12: L’ingannata
p. 13-14: O me giovanetto!
p. 15: Per il «David» di Manzù
p. 16-19: Lis litanis dal biel fi
p. 20: Al fratello
p. 21: Dilio
p. 22: Fuga
p. 23-26: Per un ritorno al paese
p. 27-28: Altair
p. 29: Canto delle campane
p. 31: II. - La domenica uliva (il titolo è seguito dai primi quattro versi della poesia "La madre" di Giuseppe Ungaretti (E il cuore quando d'un battito / avrà fatto cadere il muro d'ombra / per condurmi, Madre, sino al Signore, / come una volta mi darai la mano). La citazione è tratta dalla prima edizione di Sentimento del tempo (Firenze, Vallecchi, 1933). Solo qui, infatti, il primo verso della poesia di Ungaretti compare in questa forma. Pasolini introdusse anche la variante delle iniziali della prima parola di ogni verso in minuscolo, quando invece nella medesima edizione ungarettiana erano in maiuscolo. Nelle edizioni successive la poesia "La Madre" assumerà la forma definitiva con l'aggettivo "ultimo": E il cuore quando d'un ultimo battito / Avrà fatto cadere il muro d'ombra / Per condurmi, Madre, sino al Signore, / Come una volta mi darai la mano)
p. 33-42: La domenica uliva. La poesia è strutturata come un dialogo medioevale tra Figlio e Madre.
p. [43]: Nota di Pier Paolo Pasolini sul friulano (Nota: L'idioma friulano di queste poesie non è quello genuino, ma quello dolcemente intriso di veneto che si parla nella sponda destra del Tagliamento; inoltre non poche sono le violenze che gli ho usato per costringerlo ad un metro e a una dizione poetica. Vorrei inoltre invitare il lettore non friulano a soffermarsi sopra certi vocaboli, come «imbarlumìde», «sgorlâ», «svampidìt», «tintinulâ», «rampìt», «mìrie», «albàde», «trèmul», etc. che io, nel testo italiano, ho variamente tradotti, ma che, in realtà, restano intraducibili.)
p. [45-47]: Indice
Indici
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